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Teatro

L'Upter di Ladispoli organizza spettacoli teatrali durante la stagione invernale ma anche quella estiva nelle piazze di ladispoli. Sotto alcune produzioni teatrali.

La Sora Lira Il Sola Euro

Dialogo tratto dall'opera

Un cameriere sta pulendo il tavolo della Casina Valadier mentre come sottofondo c'e' la canzone ‘Se potessi... avere 1000 euro al mese.......’

SIGNORA AL TAVOLO

Cameriere, cameriere....

CAMERIERE

mi dica

SIGNORA AL TAVOLO

un cappuccino e un cornetto

CAMERIERE

Subito signora

e scompare...

SIGNORA AL TAVOLO

ma quanto ci mette. Dovrebbe scattare

ricompare il cameriere

CAMERIERE

il suo cappuccino e il cornetto. Le lascio anche lo scontrino. Grazie....

e scompare

la signora beve il cappuccino, si umetta le labbra e poi guarda lo scontrino e fa un salto sulla sedia......


SIGNORA AL TAVOLO

5 euro! Ma che so’ matti!

Adesso li aggiusto io. Gli metto sul tavolo 10000 lire piu' 100 lire di mancia e vediamo che dicono. ........ ......(RIDE)

rientra il cameriere

gira intorno al tavolo, pulisce la tavolo, controlla lo scontrino,

prende isoldi e mentre sta rientrando nel bar si accorge che la signora ha pagato con 1000 lire. Torna indietro dalla signora


CAMERIERE

Signora mi scusi, io credo che lei …..... abbia sbagliato secolo!

E gli cadono in terra le 100 lire che non si prende la briga di raccogliere

AFFABULATRICE – In una calda sera di primavera, girando per i viottoli ghiaiosi di Villa Borghese, si possono vivere delle avventure senza pari e

non so dirvi se siano frutto della fantasia o si tratti invece di realtà.

Quella sera, proprio davanti a me, qualcosa di straordinario stava per accadere ed io ero l'unica spettatrice

Stava per iniziare lo scontro/incontro tra due perdenti; tra due forze della natura, due mostri dell'alta finanza: Euro e Lira.

A quel tempo avevo deposto la bacchetta magica e con lei tutti i miei sogni. Ero un’affabulatrice in pensione! C'ero andata non per la quota cento ma perché non avevo più belle storie da raccontare, soprattutto ai bambini.

I piccoli si addormentavano infelici perché le fiabe che raccontavo avevano un finale bruttissimo ed i loro genitori non andavano più a dormire abbracciati.

Intorno a me c'era solo tanto buio e tanta tristezza.

Quel giorno ero lì a Villa Borghese per controllare se almeno i lupi, quei pochi rimasti, avessero ancora la coda grossa quando ad un certo punto......... notai che il terriccio iniziò a muoversi mentre un suono di altri tempi si diffondeva fra le foglie ed i rami. Era lo squillo allegro di un cellulare che reclamava attenzione! Nel frattempo qualcosa o qualcuno sembrava voler uscire da quel terriccio per rispondere al telefono. Apparve allora una banconota del vecchio conio in tutto il suo splendore!

Era lira, era tornata, qualcosa o qualcuno l'aveva chiamata........

(salvini)

SQUILLO DI TELEFONO

LIRA - pronto pronto chi é? E' l'uomo che sussurra alle pance.....

aricircolo pe roma......pe la nazione

santo omo, santo subito!

CHIUDE LA CONVERSAZIONE

Allora é il momento di far la rivoluzione,

(prende lo scacciamosche e cammina)

“USURPATORI”

“LADRI”

“PULCI PULCIOSE....VE LA DO' IO L'EUROPA”

“ BRUTTI EURI CAROGNE USCITE DALLE FOGNE”


mentre caccia gli euro che trova per strada (manco uno pe la verita') trova le 100 lire gettate dal cameriere

LIRA – di Euri nemmeno l'ombra......ma, mahhh.... questa e' una cento lire!!!!.........

La sposa bambina

Una storia attuale che coinvolge ambiti culturali lontani da noi e dalla nostra cultura. Una bambina destinata ad un matrimonio nel suo paese di origine. Sceglierà di morire pur di non accettare il matrimonio combinato dai suoi genitori.

Breve dialogo tratto dall'opera

Madre (Nell’altra stanza i genitori sono rimasti soli. La madre sparecchia)

Padre
Allora che ne pensi?

Madre
Avremo fatto bene, pensi sia la cosa giusta? Accenna un no con la testa

Padre
Non avevamo scelta.

Madre
Ma è così piccola

Padre
Lo fanno tutte, lo hai fatto anche tu ricordi?

Madre
Certo che lo ricordo! Mi ricordo quando mia madre mi prese per mano e mi condusse da te! Mi disse di non guardarti negli occhi! Di tenere sempre il viso rivolto verso il basso e di non parlare. Ed io non parlai. Urlavo dentro di me! Tu non potevi sentire la mia voce spezzata. Volevi sentire ben altro. Forse gemiti di passione. Ma anche quelli mi erano stati proibiti da tempo: ero ancora una bambina quando mia madre ancora una volta mi prese per mano e mi condusse lì dove c’era un tavolo sporco con una vecchia ancora più sporca e disumana che mentre tagliava e cuciva, pregava!!! E nelle orecchie ancora sento quelle litanie veloci che altro non servivano che a riempire il vuoto delle nostre menti. Volevo urlare ma ancora una volta il mio grido di dolore fu ascoltato solo dal mio cuore mentre guardavo mia madre trattenermi le braccia su quel tavolo con forza. Mi sentii spezzata per ben due volte da quella mano amica, confidente, che io chiamavo mamma e che doveva proteggermi dal mondo intero. Invece mi trascinava verso l'inferno.


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Tacchetti rossi...scena di uno stupro

Spettacolo scritto nel 2009 e rappresentato in molti teatri nazionali ed in moltissime scuole. Il contenuto narra con sincerità il profondo dolore che prova una ragazza dopo aver subito una violenza.


Anna Frank e la maglietta della Roma

Attraverso le immagini ed i ricordi di Anna Frank che scorrono durante la rappresentazione teatrale, abbiamo la possibilità di investigare sul nostro presente e su quello che ci riguarda più da vicino: la rinascita di sentimenti come l'odio, il razzismo e la violenza. Temi che appartengono al mondo dei giovani come la manipolazione fotografica e la violenza negli stadi. Questi temi hanno reso possibile la creazione di un progetto ad hoc a supporto dello spettacolo teatrale con una discussione e confronto dove i ragazzi sono i veri protagonisti della storia.

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Il buco

C'è chi nasce bomba e chi nasce ciambella e, per motivi assolutamente personali, passa la vita a nascondere, tentar di riempire, mediare, ostentare il proprio "buco di formazione". Questo monologo tragicomico, che utilizza diversi registri di umorismo, da quello psicoanalitico di matrice anglosassone al ritmo concitato del cabaret, mostra in scena una donna sola, autoironicamente introspettiva, irrimediabilmente (o quasi) avvoltolata su se stessa e sui propri fantasmi, ma non del tutto chiusa al cortocircuito che spezza il cerchio della solitudine, in un inarrestabile flusso di parole, impressionantemente simile a quello di tutte noi, almeno in alcuni snodi cruciali dell'esistenza...

Note di regia
“Il Buco ... la prima cosa che si mangia sono gli altri ... poi quando stai da sola ... tutto quello che trova ... il Buco è fatto così”! Il Buco, monologo tragicomico di Roberta Calandra, tratta questo, la “mancanza” il “disagio” “il buco” appunto ...per qualcosa che non c’è ... e si trasforma in sintomo “qualcosa da riempire” ma con cosa? Cibo? Sonno? Sigarette? Sesso? Droga? Amore? “Finché uno non ha riempito il suo buco da solo nessun altro può farlo” quindi anche l’amore no .. forse ...allora la protagonista intraprende un cammino di continue “cadute” e “risalite” perché il buco “ ti sbatte a terra” dopo che hai creduto di sconfiggerlo .... Quando meno te l’aspetti ... si ripresenta! Nella messinscena l’attrice fa una sorta di “outing” un monologo/confessione nel quale racconta il suo rapporto con il “buco”: un rapporto ambiguo perché il “buco” è un nemico da sconfiggere ma nello stesso tempo è “il motivo per il quale sono viva....” Una bella metafora quindi anche dell’arte che continua a motivare il perché si crea ... forse per riempire un buco altrimenti incolmabile!? Ma forse il buco si potrebbe sconfiggerlo all’origine “ i bambini ... mi sembra che si sarebbe ancora in tempo a tamponare il loro buco ... a farli crescere un po’ meno bucati!” Nadia Perciabosco, l’interprete, viaggia così, tra un rapporto diretto con il pubblico nel quale “racconta” senza mezzi termini il suo rapporto con il buco ad una narrazione nella quale l’attrice rivive in una sorta di “flashback cinematografico” comico ed a tratti esilerante,le fasi nelle quali ha tentato di combattere il buco! Una messinscena ironica, commovente, straziante ... un testo che non lascia indifferenti perché tutti possono riconoscersi con questo “buco” per il quale ... stimolando la nostra reazione a sopravvivere ... forse “siamo vivi”.

Laura De Marchi


Attori
Nadia Perciabosco

Regia
Laura De Marchi

Il volo

La storia racconta la tragica vicenda della bambina di Calvano gettata dall'ottavo piano dopo anni di violenza subite. Lo spettacolo narra in forma gli ultimi istanti della sua triste vita. A Perugia si è tenuta la prima all'interno di palazzo Cesaroni.

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