L'Upter di Ladispoli organizza spettacoli teatrali durante la stagione invernale ma anche quella estiva nelle piazze di ladispoli. Sotto alcune produzioni teatrali.
Una storia attuale che coinvolge ambiti culturali lontani da noi e dalla nostra cultura.
Una bambina destinata ad un matrimonio nel suo paese di origine. Sceglierà di morire pur di non accettare il matrimonio combinato dai suoi genitori.
Madre
Certo che lo ricordo! Mi ricordo quando mia madre mi prese per mano e mi condusse da te! Mi disse di non guardarti negli occhi! Di tenere sempre il viso rivolto verso il basso e di non parlare. Ed io non parlai. Urlavo dentro di me!
Tu non potevi sentire la mia voce spezzata. Volevi sentire ben altro. Forse gemiti di passione. Ma anche quelli mi erano stati proibiti da tempo: ero ancora una bambina quando mia madre ancora una volta mi prese per mano e mi condusse lì dove c’era un tavolo sporco con una vecchia ancora più sporca e disumana che mentre tagliava e cuciva, pregava!!!
E nelle orecchie ancora sento quelle litanie veloci che altro non servivano che a riempire il vuoto delle nostre menti. Volevo urlare ma ancora una volta il mio grido di dolore fu ascoltato solo dal mio cuore mentre guardavo mia madre trattenermi le braccia su quel tavolo con forza.
Mi sentii spezzata per ben due volte da quella mano amica, confidente, che io chiamavo mamma e che doveva proteggermi dal mondo intero. Invece mi trascinava verso l'inferno.
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Spettacolo scritto nel 2009 e rappresentato in molti teatri nazionali ed in moltissime scuole.
Il contenuto narra con sincerità il profondo dolore che prova una ragazza dopo aver subito una violenza.
Attraverso le immagini ed i ricordi di Anna Frank che scorrono durante la rappresentazione teatrale,
abbiamo la possibilità di investigare sul nostro presente e su quello che ci riguarda più da vicino: la rinascita di sentimenti come l'odio, il razzismo e la
violenza. Temi che appartengono al mondo dei giovani come la manipolazione fotografica e la violenza negli stadi. Questi temi hanno reso possibile la creazione
di un progetto ad hoc a supporto dello spettacolo teatrale con una discussione e confronto dove i ragazzi sono i veri protagonisti della storia. Vai al video
C'è chi nasce bomba e chi nasce ciambella e, per
motivi assolutamente personali, passa la vita a
nascondere, tentar di riempire, mediare, ostentare il
proprio "buco di formazione". Questo monologo
tragicomico, che utilizza diversi registri di umorismo, da
quello psicoanalitico di matrice anglosassone al ritmo
concitato del cabaret, mostra in scena una donna sola,
autoironicamente introspettiva, irrimediabilmente (o
quasi) avvoltolata su se stessa e sui propri fantasmi,
ma non del tutto chiusa al cortocircuito che spezza il
cerchio della solitudine, in un inarrestabile flusso di
parole, impressionantemente simile a quello di tutte noi,
almeno in alcuni snodi cruciali dell'esistenza...
Note di regia
“Il Buco ... la prima cosa che si mangia sono gli altri ... poi quando stai da sola ...
tutto quello che trova ... il Buco è fatto così”!
Il Buco, monologo tragicomico di Roberta Calandra, tratta questo, la “mancanza” il
“disagio” “il buco” appunto ...per qualcosa che non c’è ... e si trasforma in sintomo
“qualcosa da riempire” ma con cosa? Cibo? Sonno? Sigarette? Sesso? Droga?
Amore?
“Finché uno non ha riempito il suo buco da solo nessun altro può farlo” quindi anche
l’amore no .. forse ...allora la protagonista intraprende un cammino di continue
“cadute” e “risalite” perché il buco “ ti sbatte a terra” dopo che hai creduto di
sconfiggerlo .... Quando meno te l’aspetti ... si ripresenta!
Nella messinscena l’attrice fa una sorta di “outing” un monologo/confessione nel
quale racconta il suo rapporto con il “buco”: un rapporto ambiguo perché il “buco” è
un nemico da sconfiggere ma nello stesso tempo è “il motivo per il quale sono
viva....” Una bella metafora quindi anche dell’arte che continua a motivare il perché
si crea ... forse per riempire un buco altrimenti incolmabile!?
Ma forse il buco si potrebbe sconfiggerlo all’origine “ i bambini ... mi sembra che si
sarebbe ancora in tempo a tamponare il loro buco ... a farli crescere un po’ meno
bucati!”
Nadia Perciabosco, l’interprete, viaggia così, tra un rapporto diretto con il pubblico
nel quale “racconta” senza mezzi termini il suo rapporto con il buco ad una
narrazione nella quale l’attrice rivive in una sorta di “flashback cinematografico”
comico ed a tratti esilerante,le fasi nelle quali ha tentato di combattere il buco!
Una messinscena ironica, commovente, straziante ... un testo che non lascia
indifferenti perché tutti possono riconoscersi con questo “buco” per il quale ...
stimolando la nostra reazione a sopravvivere ... forse “siamo vivi”.
Laura De Marchi
La storia racconta la tragica vicenda della bambina di Calvano gettata dall'ottavo piano dopo anni di violenza subite.
Lo spettacolo narra in forma gli ultimi istanti della sua triste vita. A Perugia si è tenuta la prima all'interno di palazzo Cesaroni.
UPTER Ladispoli
Via Settevene Palo, snc
Presso Centro Arte e Cultura
00055 Ladispoli
Telefono: 3392441329
Email: laura.masielli@upterladispoli.it
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